Dal Diario di Lei: di braccialetti colorati e divieti

Lei ama i braccialetti colorati, quelli di plastica, quelli che Bimba compra dal Giornalaio vicino al mare.
La sua piccola magnifica ossessione.
Non si cura dell'occhio critico del Giornalaio medesimo che, probabilmente, la considera una di quelle madri che non sa dire di no, una di quelle che permette troppo, una di quelle che sono i figli a comandare.
Lei sa che Lui la giudica, con quel sopracciglio un po' sollevato, ma ci passa sopra.
In fondo un po' gli dà pure ragione, ma son piccole cose.
Che passano.
Quello che rimane è una sensazione di dolcezza colorata.
Colorata come gli smalti che abbiamo usato per alimentare questa stupenderrima vanità madre-figlia, quella di dipingerci le unghie per imprigionare la magia di una sfumatura, per averla lì a portata d'occhio, magari quando l'umore è in discesa, magari perchè tocca fare i compiti o lavare i piatti.
Solo d'estate, Bimba.
E lei, Bimba, lo sa.
Che l'inverno è per le personcine serie, mentre l'estate, al mare, deve essere condita di qualche frivolezza birichina.
E Lei, la mamma approva.
Perchè anche Lei ha bisogno di leggerezza.
Di quell'essere senza pensieri grevi, senza orologio al polso, senza sveglia sul comodino.
Le vacanze al mare sono il momento del non momento.
Il tempo dell'impulso e dell'istante.
Nuotare, mangiare, dormire, camminare, pedalare,leggere, respirare.
Respirare profondamente l'aroma del mare e il sapore del vento.
Il bacio caldo del sole.
E poi c'è il rovescio della medaglia, che ogni anno è sempre più rovescio.


Lei non capisce.
Siamo un Paese dove il termine divieto e sinonimi pare siano stati svuotati di significato.
Lei questo passaggio se l'è perso.
Ed è per questo che non capisce.
Non le entra proprio questo concetto che non ha più concetto.
Perchè se c'è il divieto di giocare a palla in piscina ci si gioca con il pallone da calcio, quello bello pesante, che tanto, finchè non si fa saltare la testa a qualche natante bimbetto, che problema c'è?
Se c'è il divieto di portare i materassini in piscina, ci si porta quelli matrimoniali, perchè quello singolo occupa troppo poco spazio, quando quello stesso spazio è pieno di gente.
E poi, tra i tanti divieti della piscina, Lei ci metterebbe pure quello di non pucciare i bimbetti nella stessa con il pannolino addosso, così le mammine italiche (perchè le tedesche ad esempio, manco una fogliolina utilizzano per coprirli, e anche questa è pratica discutibile, quando vedi una patatina grattugiarsi sul bordo piscina) si sentono più autorizzate a farlo senza pensiero.
Ma non ci sono solo le considerazioni sulla refrigerante vasca piastrellata, s'intende.
Perchè se in un tratto di mare c'è il divieto di balneazione, fanno tutti il bagno lì e poi preghiamo tutti i santi che non capiti qualche incidente, che purtroppo, spiace constatarlo capita.
Perchè sulla pista ciclabile ci transitano comodi i pedoni in fila per quattro con il riporto di due, mentre sui percorsi pedonali devi avere otto occhi per difendere te stesso e i congiunti da qualsiasi tipologia di ciclo e motociclo lanciato nell'epica impresa dello strike umano.
Perchè se sul vale c'è il divieto di transito alle auto da quell'ora a quell'ora, è meglio scendere dall'auto e spostare il palo con il cartello e transitare lo stesso che fare la strada accanto, che ti porterebbe comunque dove vuoi andare, ma senza l'emozione di infrangere un divieto.
Perchè una mattina se Lei sta transitando sulle strisce pedonali con figlia per mano e una signora cellular-munita le taglia la strada gridandole "oh, ricoglionita!" è bè..
E' normale, perchè Lei ammette di non capire da quando è stata approvata la legge sull'abolizione del concetto di divieto.
E Lei potrebbe continuare, ma poi le monterebbe un nervosismo latente, che renderebbe amaro ciò che è dolce.
Lo sguardo di una Bimbetta quasi Ragazzina che rimira i suoi braccialetti colorati e allunga ancora (ma non si sa per quanto) la sua manina con le unghie dipinte a stringere quella di Lei, mentre si avviano alla spiaggia.
Chiedo venia Signor Giornalaio vicino al mare se noi amiamo i braccialetti e pure i divieti, perchè un piccolo limite alla mia libertà individuale, rende il mondo più vivibile per tutti.
Non ci vuole tanto, solo un po' di quella cosa chiamata rispetto.
No, non ditemelo, cari lettori, non è che anche a questa parola hanno tolto il significato e me lo sono perso?

Foto: Elena

Commenti

  1. bellissimo post dovrebbero leggerlo tutti, non sai quanto mi innervosisco anche io per queste cose, come quelli che fumano e buttano i mozziconi, come quelli che c'è il divieto di buttare la spazzatura in mare, ma perché è cosi bello?.
    E mi fanno ridere i tg che gridano allo scandalo per i divieti...mah...che paese

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Elena :) Sì io ho messo solo alcuni casi, ma spiace ammettere che ce ne sono molti altri..E' proprio triste :(

      Elimina
  2. Ma quanto sono d'accordo, guarda, non te lo immagini neppure. Mi fa infinito piacere sapere che esistono ancora persone come te che (appunto) conoscono il concetto di "rispetto" (sì, secondo me l'hanno abolito pure quello...sigh...). E che tristezza quando mi accorgo che tale inciviltà viene tranquillamente insegnata ai figli. Trovo sempre più difficile far capire che "tutti fanno così" non è un buon motivo per fare i propri comodi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero Carla, certe cose si imparano da piccoli, ma se non vengono insegnate.. Ho notato un peggioramento generalizzato per questo ne ho scritto.

      Elimina
  3. Condivido il tuo pensiero..
    Hai un bellissimo blog e mi fa tanto piacere che tu lo abbia incentrato anche sulla nonna.
    Anche per me i nonni sono stati un esempio di vita e di amore e sono nel mio cuore ogni giorno.
    Ti auguro buona giornata,ti seguirò su Bloglovin e sul gruppo di Fb.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Monica Rita! Una buona giornata anche a te :)

      Elimina
  4. Ciao! Oh, finalmente un post che riassume un po' di quei concetti che anche io penso da tanto, ma che certe volte mi fanno sentire una vecchietta, quando cioè inizio una frase con "una volta" o "ai miei tempi"... Quando é che il mondo é cambiato, e senza che io me ne accorgessi?
    Ancora una buona serata a te...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Dani, io credo che il rispetto sia un concetto senza tempo e spiace davvero vederlo messo in un angolino di questi tempi!

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Regine e Principesse ai tempi della globalizzazione

Mammablogger? No, Bloggermamma!

Staffetta di Blog in Blog: Sliding Doors