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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Ritratto di signora

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La sala d'attesa di un reparto d'ospedale è una sorta di limbo, dove il tempo scorre rallentato, dove tu non sei più tu, ma un numero nelle mani di quella persona in camice azzurro che segui speranzosa con lo sguardo, mentre cammina, sempre uguale, su è giù per il corridoio, oltre la porta. La sala d'attesa è un luogo di silenzi e di sussurri, di sguardi che distolgono lo sguardo, di pensieri che vorresti avere la capacità di non pensare, un chip emozionale che ti piacerebbe poter disattivare. La sala d'attesa è per gente di passaggio che attende, appunto, un verdetto. Siamo tutti diversi e tutti uguali su quelle sedie, che, più passano i minuti, le ore, più diventano scomode. Prima in tanti, poi via, via sempre meno, Mi porto un libro, affinchè sia il mio compagno in sala d'attesa. E' il mio tentativo di evasione, anche se i pensieri sono sempre lì, a quel numero impresso su un bigliettino di carta, vanno di pari passo con le righe lette, le pagine