Un tranquillo venerdì di.... Stress




Avete presente quelle giornate che iniziano veramente male?

Ecco.

Avevo un programma.

Ed è andato tutto per aria.

Anzi ne avevo diversi, di programmi intendo, e ora si è veramente spaginato tutto.
 
E vorrei andare a dormire e svegliarmi altrove, anche nel multiverso della follia andrebbe bene, perchè forse, ad esempio, Doctor Strange potrebbe aiutarmi a trovare gli occhiali che sono scomparsi ieri sera dentro casa, chissà dove. 
Ho cercato ovunque e... 
Nulla!
Scomparsi, smaterializzati, estinti.

Avevo un appuntamento di lavoro importante. Saltato perchè l'altra parte ha dato buca.
 
Avevo organizzato i prossimi impegni sulla base di una scadenza importante il 25 settembre e la scadenza è slittata al 20... Novembre!!!

E potrei continuare. 
Oggi veramente è una congiura. 
Nulla va come dovrebbe.

E dire che è una bella giornata, splende il sole, dovrei essere di buon umore.
E invece...
Ahhhhh!!!!

In tutto ciò: 

ieri sera su Focus ho visto proprio un bel documentario sul "1943" (la seconda parte questa sera) condotto dal mio amico giornalista Tommaso Cerno. Se vi capita di fare zapping dopo le 21, merita!


Ieri notte ho iniziato a leggere "La fioraia del Giambellino" secondo libro di una serie gialla scritta da Rosa Teruzzi (I delitti del casello) - che ho scoperto per caso quest'estate. 
Ambientata a Milano (sede della mia studentessa fuori sede), racconta le avventure investigative di Libera, ex libraia, ora fioraia e vedova di un poliziotto, ucciso in circostanze misteriose, che abita in un ex casello ferroviario in zona Navigli, assieme alla figlia Valentina (poliziotta venticinquenne con un bel caratterino) e alla madre Iole (sessantottina doc, amante dello joga e del sesso libero). Ve li consiglio perchè sono libri simpatici che scivolano via, lasciandoti soddisfatta.




E stamattina mi sono arrivate le candele che ho ordinato sul sito Ava&May: le nuove strudel di mele e pumpink pie sono un'autentica goduria per i sensi.

Questo è quanto.

Mi aspetta un fine settimana con qualche ora di mare (forse) e con un bell'impegno (rogna) ad etichettare il materiale per la scuola di quello piccolo (non più tanto piccolo) e per il quale lunedì servirà una carriola.

A volte mi chiedo: io come ho fatto a imparare a scrivere (benino) e a far di conto (poco) con un astuccio, un diario, due libri e un paio di quaderni, che stavano tutti comodi comodi in una cartella rossa?

Ma si sa erano altri tempi e forse è per questo tipo di considerazioni e domande senza risposta che oggi ho bisogno degli occhiali che non trovo...

To be continued..






  

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