Dal Diario di Lei... Lei è tornata dal mare.

Lei è una nostalgica.
Magari un po' rompilla, ma anche decisamente nostalgica.
Per Lei il nuovo anno non inizia a gennaio, ma a settembre.
No, Lei non è seguace di una qualche strana setta religiosa.
La vede così punto e basta.
E poi a gennaio fa freddo, troppo freddo per spalancare le ali incontro ad un nuovo inizio (Lei ha anche la vena poetica di quando in quando).

Nonostante i Suoi desideri di fantastici itinerari di viaggio sempre espressi, ma quasi mai avverati, Lei va in vacanza da trent'anni nello stesso luogo.
Non è un posto da sogno, non ha un mare da sogno, non è una spiaggia simil-caraibica da cartolina o da tag sul social network...
E' la più classica delle classiche mete della riviera alto-adriatica, quelle con il più classico dei classici mare mediamente pulito (lo dice la bandiera blu e io non indago oltre, lungi da me togliere il pane ai biologi marini), con la sabbia mediamente beigetta, con gli ombrelloni a spicchi colorati e le allegre (e ciarliere) famigliole in ferie.
E' il posto in cui Lei sta bene, in cui si riconcilia con il mondo e soprattutto con se stessa.
E' come se quell'aria, quel cielo e, soprattutto, quel mare riuscissero a fare da collante ai vari pezzi della sua esistenza, che il resto dell'anno butta ciclicamente in confusione.
Non c'è una spiegazione razionale e nemmeno una irrazionale, è così punto e basta.
E quindi Lei attende fiduciosa per tutto l'anno di poter tornare là e a Lei viene un po'di magone ogni volta che deve ripartire, perchè questo è indice che il tempo passa, che le cose cambiano e non sempre Lei accetta questa cosa con spirito lieve.
Tornare nello stesso luogo per tanti anni te lo rende caro, ma ti fa davvero percepire lo scorrere del tempo e il suo mutare, proprio come tuo figlio che cresce, lo guardi e ti sembra ieri che...

Lei sentiva questo ieri notte, rientrando a casa e la sua mente vagava a ritroso come in un film con il rewind.
Lui non avrà certo capito il suo silenzio, perchè Lei di solito soffre di incontinenza verbale aggravata...
Ma in quel silenzio c'era tutto il desiderio di imprimere nella memoria il periodo trascorso.
Un tempo erano un paio di mesi con nonna (ora è bimba che fa un paio di mesi con mamma, anzi con nonna).
Ora Lei deve farsi bastare alcuni week end e una decina di giorni filati nel fatidico, torrido agosto, ma va bene così perchè ci cade pure il suo compleanno e quello di sua sorella (lo stesso giorno, ma non siamo gemelle)..
Ah quest'anno no, compleanni separati per la prima volta (pure questo è capitato a Lei) perchè sorella è un cervello in fuga e se ne stava a lavorare in un altro Paese... ma va bene così!

Così Lei nei giorni passati amava alzarsi la mattina con calma (la sveglia opportunamente chiusa nel cassetto del comò), fare colazione con calma e andare ad acquistare il pane e il giornale al solito posto, quasi fosse un rituale.. (ma ribadisco non fa parte di alcuna setta strana).
Lei amava andare in spiaggia, amava sentire la sabbia fra le dita dei piedi con le unghie deliziosamente colorate, anche se quest'anno ha più volte rischiato un'ustione invalidante a causa della passerella incandescente (dov'è finita la vecchia passerella di pietre? Mah...misteri del progresso...).
Lei amava nuotare, anche se di anno in anno il numero di oggettistica da schivare in acqua è aumentato in maniera estenuante, tra pedalò, banane gonfiabili con appesi turisti ululanti, moto d'acqua, paracadute volanti, windsurf e affini e pure...una nave pirata...
Lei amava fare la classica siesta nel pomeriggio, anche se sempre più spesso ai vicini non interessa rispettare la regola di non far rumori molesti tra le 14 e le 16 perchè se non fai sapere i fatti tuoi urlando bè... che dire... non siamo nell'era della notizia urlata?
Lei amava andare in piscina magari sul tardi, per evitare la ressa di metà pomeriggio, quando la gente entra in acqua più equipaggiata che per una spedizione sul K2 (maschera, boccaglio, pinne, giubbotto di salvataggio, materassino d'ordinanza, varie ed eventuali..). C'era poi chi giocava a pallone nel mezzo, ma proprio nel mezzo della vasca, magari con quello da rugby, perchè ovale è meglio che sferico per centrare le teste (sferiche) degli altri;
chi pucciava i bimbetti nell'acqua come graziosi biscottini e pure pannolino-dotati (quest'ultima tendenza ha molto colpito l'immaginario di Lei al punto che stava per chiedere alla genitrice di turno se fosse solita immergersi con assorbenti annessi,  ma Lei ha desistito dal proposito avendo timore della risposta);
e..sì..anche chi...passava il tempo con le labbra (altre parti anatomiche erano fortunosamente occultate sotto il livello di galleggiamento) così reciprocamente incollate da far pensare a Lei che uno dei due avesse preso in sbaglio lo stick del superattack al posto del burro cacao prima di recarsi a fare il bagno... Ma sono ragazzi ed è un loro diritto ritagliarsi uno spazio di intimità in un mondo sempre più affollato...
Lei amava andare verso sera in spiaggia, magari in compagnia di un buon libro per immergersi nella lettura, anche se la musica del bar del litorale, per essere in linea con i dettami della moda della confusione dominante era così forte che ogni tanto Lei alzava lo sguardo, non per lanciare qualche epiteto poco gentile all'aria, ma per controllare che il palo che aveva a fianco fosse quello dell'ombrellone e non quello della pole dance.
Lei amava uscire la sera e notare come la globalizzazione fosse arrivata anche da quelle parti e come molti negozi e negozietti avessero cambiato proprietà e nazione talmente in fretta che al posto di salami, mortadelle e montasio nel banco frigo del vecchio supermarket ora poteva trovare ben allineati variopinti reggiseni realizzati in qualche imprecisata fibra sintetica.
Lei attendeva con trepidazione i fuochi artificiali della notte di ferragosto anche se ormai la spiaggia è illuminata più che di giorno per motivi di sicurezza e l'emozione di tenersi per mano al buio è un po'meno emozionante di anni fa.
Lei adora questo e molto altro ancora specie quando lo divide con chi ama, in particolare con bimba, in cui si rivede in tante cose... Le corse in bici, le risate, le passeggiate (magari fino al faro), la collezione di conchiglie, i castelli di sabbia...
Ah... ecco... avete notato?
La Lei incontinente verbale è tornata, con l'album dei ricordi pieno di immagini e di nuove speranze per l'anno che inizia.
Ci voleva il blog per riversare il torrente impetuoso dei Suoi pensieri, quel blog lasciato per un po', ma mai, mai dimenticato, perchè luogo di condivisione e un po'anche di riflessione.
E comunque  per non sentirsi troppo spaesata tra le quattro mura dell'ufficio, così terribilmente lontano dal suo amato mare, Lei porta al dito l'anello che le ha regalato bimba, l'altra sera, nell'ultima (forse) passeggiata della stagione sul corso un po' meno affollato del solito e con qualche goccia di pioggia a contorno.
"Per te Mamma così ti faccio compagnia in ufficio"...


Non trovate che sia bellissimo?
Eh sì, lo confesso:
Lei è anche una sentimentale!

Buon inizio a tutti!

Foto: Cristina

Commenti

  1. felice di leggerti di nuovo. Buon inizio :-)

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  2. L'anello è proprio bello: bimba ha un gran gusto!
    Sono felice di avere condiviso qualche ora di queste vacanze con te!

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    1. Sono state ore piacevolissime Fà!! Il prossimo post sarà il tuo guest-post :)

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  3. Risposte
    1. Grazie Mary, era proprio mia intenzione lasciar trasparire le mie emozioni :)

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  4. Che prezioso l'anello che ti ha regalato bimba... solo noi mamme lo sappiamo :)
    Bellissimo post e sai che non sei una marziana? perchè anche a me piace passare dei giorni di vacanza nei "soliti luoghi" perchè è rigenerante e riposante nel vero senso della parola. E poi vorrei dare dei momenti che resteranno nel cuore del mio bimbo. Proprio domani parto per una mini vacanza all'insegna di ciò che hai detto così bene tu, così forse torno più forte per affrontare l'inverno in arrivo. A presto!

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