Dal Diario di Lei: Lei vorrebbe un koala da abbracciare

Ebbene sì.
A Lei i koala sono sempre piaciuti.
Cioè come fanno a non fare tenerezza?
Chissà cosa hanno pensato quei simpatici orsetti a essere abbracciati da Tizio e Caio
e da Tizia e Caia.
Forse erano contenti di tanta attenzione
o forse no,
che mica Renzi, o la di lui consorte seppur di verde vestita, profumano di eucalipto!
Magari però si erano mangiati una caramella balsamica per creare l'atmosfera.
Lei sta divagando.
Lo fa spesso.
A volte la accusano di non essere con i piedi per terra.
Eppure Lei ha riflettuto a lungo in questi giorni.
Specie una notte,
complice una colica fulminante che le ha tolto forze e respiro per un po'.
Non aveva un koala in quel momento, ma ha dovuto nell'ordine:
cercare il numero della guardia medica sull'elenco senza trovarlo (sull'elenco telefonico non ci sono più i numeri utili);
chiamare il 118, scusarsi che no, non c'era una emergenza gravissima, solo una - diciamo - media e farsi dare il numero della guardia medica;
supplicare una scorbutica guardia medica di passare a darle un occhio e un qualche intruglio che la riportasse tra quelli mediamente sani;
far capire che la preoccupazione era alta e che, ok, la preoccupazione non è una malattia, ma fitte lancinanti che ti tolgono il fiato, forse potrebbero essere;
convincere la scorbutica guardia medica, divenuta guardia medica preoccupata che forse l'invio in pronto soccorso fosse un tantino eccessivo.
Dormire per un giorno e tornare al lavoro quello dopo.
Lei che dopo tutto è solida come una roccia stratificata.
Magari le cade un coccio, ma ci sono sempre tutti gli altri strati.
La vita della persona media è dura e complessa.
Non ci possiamo lamentare per come va,
Lei sarebbe ingiusta guardando i disastri che ci sono in giro.
Però santo cielo sarebbe troppo sperare che le cose fossero più semplici?
Che si riuscisse a fare qualcosa per migliorare un po'?
Ma non un selfie, non una cena, non le favole della buonanotte e del buongiorno, gridate sotto riflettori di plastica e dietro schermi di vetro.
Un passo avanti nella direzione giusta.
Quello sì.
Che poi quando ne fai uno, subito dietro arriva l'altro e si va.
Magari piano,
magari sempre con fatica, ma si va.
Avanti.
E non indietro.
E  se così fosse non occorrerebbe
gridare,
prevaricare,
imporre,
discriminare,
dividere.
Forse al koala, se avesse saputo cosa c'era dietro quei sorrisi da copertina, quell'abbraccio sarebbe piaciuto di meno.
Lei lo sa, il suo scrivere è poco sensato.
Ma il Diario di Lei - ormai lo sapete - sono pensieri a ruota libera,
senza un perchè definito,
senza velleità di alta scrittura
o di opinionismo spicciolo.
Parole una appresso all'altra,
emozioni rotolanti,
sentimenti, come semplici annotazioni di vita quotidiana,
prosaica,
a tratti noiosa
e pedissequamente normale.
Che ci crediate o no, in realtà il koala ce l'abbiamo.
Ce l'ha una Bimba-quasi ragazzina, regalo di un nonno tanto amato e che non c'è più.
A lei quel koala è servito tante volte, nei momenti di sconforto.
E va bene così.
Lei va avanti ogni mattina e si addormenta ogni sera, pensando che il suo compito non sia quello di abbattersi,
ma di continuare a spianare la strada ad una Bimba quasi-ragazzina che abbraccia il suo koala,
una strada che sarà a volte in salita a volte in discesa,
in un mondo che sale e scende come un'ascensore a volte troppo veloce a volte troppo lento.
Lei non riuscirà a cambiare il mondo,
non porterà la pace nel mondo,
non cambierà i grandi schemi dell'umanità,
non riuscirà ad ottenere la parità di diritti
il rispetto dei doveri,
della vita, dell'ambiente, di tutto ciò che pare giusto (fermo restando di riuscire a stabilirlo)
ma insegnerà ogni giorno che
se ci credi
se ti impegni
se ci metti tutta te stessa
e nel rispetto di te stessa
un passo avanti lo si può fare sempre,
con o senza koala in braccio e indipendentemente da chi ce l'abbia in braccio in quel momento.


Alzi la mano chi aveva questo libro...
Non era adorabile?
Così tanto per sdrammatizzare un po' :)

To be continued...

Immagine tratta dalla rete.

Commenti

  1. dopo aver letto il diario di Lei mi viene sempre voglia di abbracciarla forte questa lei e nel contempo mi chiedo per l'ennesima volta perché Lei sta su e io sto giù. geograficamente dico.

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